Fotovoltaico: quanto produce? la mia esperienza.





Quello nel video è il mio impianto fotovoltaico; si tratta di moduli in policristallino da 5 KWp.

E' stato installato sulla falda Sud, la più idonea, ed Est, con uninclinazione della casa di c.ca 10°
sull'asse Nord-Sud.
Sul lato Ovest erano presenti alte piante: Faggi, Magnolie e Abeti, molto alte, che già dopo le 15:00 ombreggiano la falda.

La sua produzione, da fine Febbraio al 30 Luglio è stata 3106 MW.h.
Quest'anno, il il sole si è fatto vedere molto poco.

Ecco cosa visualizza il display dell'inverter:


*La potenza istantanea segna zero, 
  perchè sia la foto che rilevamento, sono stati presi di notte.

In Giugno e Luglio alle ore 9,00 c.ca
ho verificato una produzione di almeno = > 2 Kw.h.
Da mezzogiorno alle 14:00 una produzione maggiore > 4,4 KW.h.
Alle 18:00 la produzione cala sotto i < 2 KW.h.

La mattina ha già una produzione, che mantiene funzionanti a costo zero,
-un frigorifero americano, con distributore di ghiaccio e acqua fresca, della General Elettric, che assorbe c.ca 948 W.h e
-la pompa elettrica, che fa circolare l'acqua nella piscina, da quasi 1 KW.h. di assorbimento.

Avanza elettricità per lampadine ed elettrodomestici.

Nelle ore vicino a mezzogiorno, aziono lavatrice o lavastoviglie, insieme al condizionatore da 12000 BTU. ...e avanza ulteriore elettricità.

In inverno, nelle giornate di sole, le prestazioni sono anche migliori che d'estate,
ma nelle giornate nuvolose o fosche, il rendimento diminuisce.

...oggi 10 Ottobre 2013, ore 11,05, l'impianto produce solo 201 W.h.
L'inverter segna una produzione totale di 4571 MW.h.
La giornata è piovosa e la luce scarsa.
Un sistema di accumulo, mi permetterebbe di avere sempre disponibile la potenza necessaria alle varie necessità. Inoltre mi permetterebbe di spostare di sera molti carichi, anche impegnativi, come la lavastoviglie.

Dal 30 Luglio al 10 Ottobre, l'impianto ha prodotto 1465 K.W.
che se trasformiamo in valore con un costo per KW.h di € 0,38
diventano € 556,70 in 72 giorni circa, media tra sereno e nuvolo.



Riscaldamento pavimento; elettrico vs. acqua

A pavimento

Il principio, nella versione idraulica, si basa sulla circolazione di acqua calda a temperatura tra i 30ºe i 40 °C in un circuito chiuso, che copre una superficie radiante molto elevata. 

Il principio, nella versione elettrica, è quello descritto nell'effetto joule, ovvero, che un conduttore, attraversato da corrente elettrica, dissipa energia sotto forma di calore. 

Le disposizioni possibili delle tubazioni sono due:

a spirale, dove i tubi di mandata viaggiano paralleli a quelli di ritorno,
a serpentina, dove i tubi vengono posati a zig-zag.





Sfatiamo il luogo comune che riscaldare a pavimento,  provoca problemi circolatori o gonfiori alle articolazioni. 
Il riscaldamento a pavimento NON FA GONFIARE le gambe perchè la superficie del pavimento non è calda...
I nuovi impianti a pavimento non scaldano come i loro antenati realizzati negli anni 70/80, che utilizzavano serpentine poste sotto il pavimento, con acqua ad alta temperatura, che arrecava parecchi problemi di salute fisica senza contribuire alla riduzione delle spese.

L'aria secca del riscaldamento, causata dalle elevate temperature dei radiatori, con un forte moto convettivo, è sgradevole, e può causare problemi alla salute. 
Il sistema di riscaldamento a pavimento non ha questo problema; permette un abbassamento della temperatura d'ambiente, risparmia energia, e migliora il comfort, garantendo un livello di umidità atmosferica relativa, più piacevole. Riduce al minimo il movimento delle polveri, annullando le macchie scure sulle pareti, che si formavano sopra i radiatori, riducendo anche il lavoro di pulizia dell'abitazione.

L'effetto positivo del riscaldamento a pavimento viene anche sottolineato dalla "lega tedesca contro allergie ed asma" (DAAB e.V.) che ha verificato, che negli appartamenti con riscaldamento a pavimento, il numero di acari nelle moquette, nei tappeti e nei materassi, risulta inferiore, rispetto ad appartamenti con riscaldamento a radiatori, con un prolungamento di questo effetto anche d'estate,

quando il periodo di riscaldamento è concluso.
 

Questo tipo di riscaldamento, lascia le pareti libere al posizionamento dell'arredamento.
Contribuisce al risparmio, perchè la temperatura dell'acqua è di molto inferiore di quella che serve per portare alla corretta temperatura i coloriferi, e, rispetto a questi, ne contiene un volume inferiore.
La temperatura inferiore dell'acqua, permette alle caldaie a Condensazione di lavorare nel range di risparmio, per loro ottimale.








Riscaldamento elettrico a pavimento




  • cavo per qualsiasi tipo di pavimento, particolarmente adatto per stanze piccole ed irregolari.


  • cavo per installazione diretta nel massetto

  • cavo scaldante racchiuso in un involucro di alluminio, studiato appositamente per pavimenti in laminato, legni masselli e pavimenti flottanti.


I vantaggi del riscaldamento elettrico a pavimento

I radiatori o caloriferi, sono inefficienti e occupano prezioso spazio
a parete; non vengono mai presi in considerazione dai progettisti d'interni; infatti, nelle riviste di architettura e design, in rappresentazioni degli arredamenti di bagni, cucine o altri locali di qualità, non appaiono mai. I caloriferi, a causa della loro posizione di installazione, riscaldano pareti e finestre, al posto che indirizzare calore, esclusivamente agli ambienti che ci interessano.

Con il riscaldamento a pavimento, è possibile utilizzare e vivere ogni metroquadro della casa.
Il riscaldamento a pavimento, diffonde calore su tutta la superficie del pavimento, di cui metà viene emesso come calore radiante a bassa temperatura, nel resto dell'ambiente.
Lo spessore ridotto del riscaldamento elettrico a pavimento, consente, in caso di ristrutturazioni, di non dover obbligatoriamente alzare di molto lo spessore della soletta, come invece avviene col sistema tubiero ad acqua.
  
Sono in molti a credere che il riscaldamento elettrico sia più oneroso
rispetto a quello a gas, soprattutto perchè il gas, oggi, è più conveniente dell'energia elettrica.
Dal 2003 a oggi, il gas ha subito aumenti di prezzo del 90%,
mentre l'energia elettrica, solamente del 47%.
L'efficienza elettrica nel riscaldare è pari al 100%, mentre per il gas, dobbiamo tenere conto delle perdite del sistema, quali caldaie, tubazioni, canne fumarie, mai descritte nei rendimenti delle caldaie.

Un sistema a caldaia ha una durata indicativa di 10/15 anni, mentre il sistema elettrico a pavimento, non avendo parti in movimento, non è soggetto ad usura ne a manutenzioni, pertanto, ne risulta un vantaggio economico, da calcolare per il futuro. 
I prodotti proposti, sono garantiti a vita.

La termoregolazione può avvenire con qualsiasi termostato in commercio. Ogni stanza, è autonoma e indipendente, gestita da un termostato, collegato a una centralina di gestione e controllo.
Separare e controllare il riscaldamento, stanza per stanza, consente di limitare i consumi di energia, rendento l'impianto il più efficiente possibile.
Una centralina, controlla tutti gli assorbimenti elettrici dell'abitazione, e utilizza per il riscaldamento, l'energia messa a disposizione dal cliente, senza far mai saltare il contatore.

Qualunque superficie-pavimento si voglia utilizzare, legno, moquette, piastrelle o pietra, esiste un prodotto adatto.

Soluzioni particolari
  • prevedono di riscaldare rampe di accesso ai parcheggi, per evitarne il congelamento o il deposito della neve.
  • Si possono riscaldare cortili e terrazzi per lo stesso motivo.
  • Si può utilizzare per sciogliere ghiaccio o neve dai tetti o gronde, per evitare che cadano parti di giaccio o neve, e facciano danni.
  • Si possono creare impianti di snevamento per pannelli fotovoltaici.
  • Si possono creare situazioni antigelo per tubazioni poste all'esterno a rischio gelo.
  • Si possono proteggere da ghiaccio e neve, marciapiedi e vialetti pedonali.

Il cavo utilizzato, è il più facile e veloce da installare, e il più resistente presente sul mercato.
Abbinare un pannello isolante, sotto al riscaldamento a pavimento, riduce i costi di gestione di almeno il 50%, diminuendo i tempi di accensione, e aumentando la reazione del sistema. 
Contribuisce alla riduzione delle emissioni inquinanti.  
Durante i test, col pannello isolante, i tempi necessari per portare in temperatura il pavimento, sono passati da  2 ore a 20 minuti.

Caratteristiche del prodotto: 
spessore del cavo di soli 2 mm.
compreso dell'isolamento dei conduttori che rivestimento in materiale duro come il Teflon, e non morbido come il Pvc.

è ora di cambiare




Buongiorno a tutti!


Ieri leggevo degli articoli apparsi nei Gruppi, su Linkedin, che manifestavano compiacimento, per la possibile chiusura di due grandi centrali a combustibili fossili, per merito o colpa, della concorrenza offerta dalle energie alternative, fotovoltaiche prima di tutte.

Approfondivo scoprendo che, una è la Edipower di San Filippo del Mela.
Situata circa 6 km ad est di Milazzo, nel Comune di San Filippo del Mela, in provincia di Messina. Questa centrale, a olio combustibile, è composta da 6 unità di generazione, per una potenza installata lorda complessiva di 1.280 MW. 
Inoltre, la centrale è dotata di due impianti fotovoltaici, uno totalmente integrato al tetto del capannone, in silicio monocristallino, da 265 kW, l'altro, situato a terra, a tecnologia CIS (Copper, Indium, Selenium) da 599 kW.
Riportando un po di storia, la centrale è stata fondata nel 1971, quando entrarono in funzione le prime due unità (1 e 2), con potenza di 160 MW ciascuna.
Poi, entrano in azione anche le unità 3 e 4, sempre con potenza di 160 MW cad. 

Nel 1975 e 1976, entrano in funzione ancora due unità, 
da 320 MW ciascuna.
Nel 2002, sono stati messi a regime gli impianti di abbattimento di SO2 ed NOx, sulle sezioni 5 e 6, 
e tra il 2002 ed il 2003 sono stati installati e messi a regime gli impianti di abbattimento delle polveri sulle sezioni 1, 2, 3 e 4.
Alla fine del 2008, Edipower, ultima le opere di bonifica del proprio sito industriale, in accordo con le autorità comunali, provinciali e regionali, al fine di risolvere una situazione d'inquinamento, preesistente all'acquisizione della cantrale, che interessava alcune aree limitate e confinate dell'impianto.

In conseguenza dei problemi ad ottenere l'Autorizzazione integrata Ambientale, e  anche dopo l'aggiornamento dei filtri, 
la popolazione locale rimaneva preoccupata.





Anche una centrale a carbone a Brindisi della medesima potenza, e della stessa proprietà, è in situazione critica.


La costruzione della centrale, risale al 1964. In un primo tempo aveva due gruppi da 320 MW collegati alla rete elettrica a 220 kV e, successivamente, si è ampliata con due ulteriori gruppi di pari potenza collegati alla rete a 380 kV.
La riconversione a carbone, fu decisa nel 1979, mantenendo però la possibilità di bruciare anche l'olio combustibile denso, a supporto o in alternativa al carbone.
Oggi, i due gruppi in esercizio (il 3 e il 4), viaggiano in regime ambientalizzato, con una conseguente riduzione dell'emissione di polveri: dal 2004, infatti, sono dotati, oltre ai precipitatori elettrostatici, di un impianto di denitrificazione dei fumi (DeNOx).
Nel 2005 avviene il sequestro del vecchio carbonile di proprietà dell'ENEL: in un primo momento Edipower mette fuori servizio la centrale, ma successivamente, grazie all'approvigionamento del carbone, tramite due carbonili, in Slovenia e Montenegro, riprende l'attività.
Infine, dal Dicembre 2008, è entrato in produzione l'impianto fotovoltaico, con tecnologia a film sottile CIS, installato sul tetto della sala macchine.
La centrale era stata fatta momentaneamente spegnere dalla magistratura, perché non a norma, poi riaperta a mezza potenza. 

Il gruppo A2A-Edipower, ha presentato ieri a Brindisi il suo piano che punta, quasi tutto, sull'alimentazione della centrale, con un combustibile alternativo al carbone, a basso impatto ambientale (CO2 e solfo dimezzati, ossidi di azoto -70%, polveri -80%), derivato del Cdr (combustibile da rifiuti) e del Css (combustibile solido secondario), ottenuto grazie ad un brevetto internazionale, della controllata Ecodeco.


Di fatto, la centrale di Brindisi, sarebbe così la prima in Italia, a funzionare mescolando questo combustibile al carbone.

Il numero degli occupati diretti rimarrebbe fermo a 90, mentre crescerebbe quello dell'indotto, oggi a quota 140, perchè destinato a due impianti, compreso il nuovo centro che produrrebbe in loco il combustibile.
Secondo il sindaco, Mimmo Consales, sarebbe meglio la dismissione della centrale, e il riutilizzo dell'area a beneficio del porto e dell'area industriale.

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Api chiuderà a Falconara la raffineria per un anno, e per circa 400 lavoratori diretti, si profila la cassa integrazione, mentre per quelli dell’indotto, circa 200, si teme la perdita del lavoro. 
Non ci sono certezze che la raffineria riprenda, tutto dipende dall’andamento del mercato durante il periodo di fermata.

Se le centrali a olio devono rimanere disponibili per i "casi di emergenza", vanno messe a norma: ma in questo caso, secondo le aziende, ci vuole certezza che la potenza disponibile venga remunerata. Sono interessati un migliaio di posti di lavoro, oltre che l'indotto che ci gravita attorno per le manutenzioni".

Nell’ultimo anno, in Italia, Tamoil ha chiuso la raffineria di Cremona;
Porto Marghera (Eni) è stata sospesa per sei mesi, dallo scorso novembre e, 
Eni ha sospeso per 12 mesi due linee di produzione a Gela. 
Anche TotalErg vuole la fermata degli impianti di raffinazione di Roma, a partire dal terzo trimestre di quest’anno. 
S.E. & O.

La prima riflessione, deve constatare che, anche le aziende che gestiscono raffinerie e centrali inquinanti, si sono accorte da tempo, della necessità di applicare le energie rinnovabili alle loro produzioni. 

Hanno visto più lungo di tutti gli altri sulle nuove tecnologie non inquinanti, ma non hanno previsto la possibilità di una crisi profonda come quella in cui ci troviamo immersi.

La crisi economica, da un lato polverizza le nostre economie e comporta la chiusura di molte attività, con i posti di lavoro annessi; dall'altro, crea una utile pausa, a salvaguardia dell'ambiente ecologico. Le aziende chiudono, si fermano, rallentano le produzioni, e così si inquina molto meno.
Ma, la colpa, è delle energie rinnovabili?
Sono loro le infiltrate, che piano piano, hanno eroso le nicchie che appartenevano alle grandi aziende?
Credo, che il motivo più semplice, è che le cose cambiano. Se non ci aggiorniamo velocemente ed adeguatamente, le novità, possono finire per soffocarci.
La cosa vale allo stesso modo per gli imprenditori, che per i lavoratori: le responsabilità sono le medesime.
Il fotovoltaico è una tecnologia, uno strumento. E' passivo: non attacca, non ferisce, non uccide nessuno. Anzi, porta solamente grandi benefici.

La tecnologia fotovoltaica non è basata su una scienza recente.

L'effetto fotoelettrico è un fenomeno che consiste nell'emissione, da parte di un metallo, di elettroni quando viene illuminato.
Gli elettroni espulsi, sono trattenuti all'interno del metallo, e per farli rilasciare, occorre, investire il metallo con una radiazione elettromagnetica.
Gli elettroni, assorbono energia dalla radiazione per poter sfuggire dalla "maglia" costituita dal metallo stesso. Per liberarsi dal metallo un elettrone deve allora assorbire un fotone.
La frequenza di tale radiazione viene detta frequenza critica, ed è una proprietà di ogni metallo.
L’effetto fotovoltaico, fu osservato per la prima volta nel 1839, dal fisico francese Becquerel, che non riuscì però a spiegare il fenomeno. La prima spiegazione, fu data da Albert Einstein nel 1905, per cui teoria, ricevette il premio Nobel nel 1921.

La scoperta dell'effetto fotoelettrico, indusse Einstein a confermare l'ipotesi che la luce potesse manifestare una natura ondulatoria insieme a una natura corpuscolare.


L’effetto fotovoltaico è la conversione diretta della radiazione o luce solare, in energia elettrica. L’effetto fotovoltaico è una sottocategoria dell’effetto fotoelettrico.

Nelle celle fotovoltaiche, quando un fotone (con un determinato livello di energia), viene assorbito all’interno di un materiale semiconduttore (di cui è composta la cella fotovoltaica, es. silicio), si crea una coppia di cariche elettriche di segno opposto: un elettrone (negativo), e una lacuna (positiva). che possono quindi condurre elettricità. 
La differenza di potenziale viene generata dalla presenza di piccole impurità, dette “droganti” nel materiale di cui sono composte le celle. 


Il silicio drogato negativo, avrà un elettrone in più (derivante dal fosforo), che potrà spostarsi liberamente (poichè il silicio si lega con 4 legami), mentre il silicio drogato positivo, avrà un elettrone in meno.
Questo elettrone mancante, in fisica viene denominato “buca” o “lacuna”.

Una volta che si hanno quindi due strati di silicio, con drogaggio opposto, per creare un pannello fotovoltaico, sarà sufficiente attaccarli insieme. Una volta accostati, infatti, nella zona di contatto tra i due tipi di silicio, gli elettroni in più, contenuti nel Silicio "negativo", andranno a posizionarsi nelle buche del Silicio "positivo".
Questo genererà un campo elettrico, che farà fermare il processo, poichè si opporrà al moto degli elettroni che cercheranno di andare verso le lacune.


I fotoni utili per la produzione di energia elettrica tramite le celle fotovoltaiche sono quelli che possiedono una determinata quantità di energia, che dipende dal tipo di cella fotovoltaica utilizzata.














m.maltagliati@gmx.com
grafimalta@gmail.com






Basta bollette





L'impianto industriale è in grado di sostituire le caldaie a combustione.
Senza combustione di gas, petrolio o legno.
Quindi nessuna emissione inquinante e consumi ridotti.

Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarmi.



Indipendenza


Fotovoltaico
Fotovoltaico con Accumulo
Solare termico
Eolico
Climatizzazione in Pompa di calore con Inverter
Pompa di calore per acqua calda sanitaria
Caldaie a condensazione Ibride con pompa di calore "Rotex"
Geotermia
Cogenerazione
Caldaie a condensazione
Caldaie e stufe a pellet
Riscaldamento elettrico a pavimento
Radiatori elettrici
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Stufe a pellet e caldaie a pellet - differenze




Come calcolare i metri cubi da scaldare
Tecnicamente, nelle le case di nuova costruzione e tecnologia, molto coibentate, servono 33 Kcal. per ogni MQ.
Nelle case senza coibementazione, servono 44 Kcal per ogni MQ.
*Queste misurazioni, richiedono valutazioni ed esperienza, quindi sono informazioni utili da conoscere e per verificare, ma è meglio lasciare i calcoli agli esperti.
Caldaie a pellet
Le caldaie, bruciando il Pellet, ottenendo acqua calda, per alimentare i termosifoni e/o i pannelli radianti a pavimento.
Le caldaie a Pellet, possono essere collegate anche ad impianti di riscaldamento a radiatori, e lavorare in affiancamento a pannelli solari termici.
Le caldaie a Pellet, producono acqua calda sanitaria per i bagni e per la cucina, acqua calda che può essere accumulata in bollitori, 
ed essere costantemente disponibile alla temperatura impostata.
Montano un serbatoio del pellet a bordo, possono essere collegate a serbatoi aggiuntivi esterni, e a silos/contenitori di grandi dimensioni, caricabili anche a domicilio tramite autobotte.


HR EVO22
30.0 KW
BXHXP: 657X1485X697
Caldaia a basamento alimentata a pellet per il risparmio energetico. Un caricamento supplementare può essere affiancato alla caldaia per prolungarne l'autonomia in funzione. HR EVO22 può essere allacciata a puffer e boiler per creare impianti energetici integrati.




Stufe a pellet
Le stufe a Pellet, a differenza delle caldaie, producono aria calda e scaldano unicamente il locale in cui sono installate, ma, tramite apposite canalizzazioni, è possibile scaldare anche i locali adiacenti.

L’installazione delle stufe a Pellet, risulta facile anche in posizione decentrata rispetto alla canna fumaria, grazie allo scarico dei fumi forzato, e di ridotte dimensioni.
Le stufe a Pellets, hanno diverse potenze, per consentire il corretto dimensionamento, la grandezza e l’estetica, per un facile inserimento in ambienti sia tradizionali che moderni. Le stufe a Pellet, dispongono di una tecnologia per garantisce sicurezza, programmabilità e lunga autonomia. Il Pellet è uno dei combustibili più economici e quindi consente dirisparmiare notevolmente sui costi del riscaldamento.

RC 120
12.0 KW
BXHXP: 500X1075X540
CLASSIC LINE

RC120 12 kW Ravelli



 FLAVIA

9.0 KW
BXHXP: 513X1003X488
CLASSIC LINE


EVA VISION
10.0 KW
BXHXP: 500X1087X540
CLASSIC LINE

Stufa a pellet di design interamente rivestita in alluminio. Lo stile minimalista di Evavision accosta linee pulite ed essenziali a superfici ispirate alle forme geometriche più semplici. 






RV10010.0 KW
BXHXP: 525X1099X535
CLASSIC LINE

Stufa a pellet rivestita in acciaio verniciato con top superiore in maiolica. Dotata delle più moderne tecnologie, RV100 dispone del pratico sistema RDS e si adatta per la sua semplicità con qualsiasi soluzione d'arredo. 




RV80  8.0 KW
BXHXP: 512X997X485
CLASSIC LINE

Stufa a pellet interamente rivestita in pregiata maiolica decorata. Ispirata alle tradizionali stufe a legna, RV80 offre tutta la praticità delle tecnologia legata al pellet e può essere comandata anche a distanza.






SPILLO
12.0 KW
BXHXP: 710X770X644
CLASSIC LINE

Stufa a pellet interamente rivestita in ghisa, dotata di ampio vetro frontale e due vetri laterali che offrono una visione della fiamma a 180°. Ispirata alla stufe scandinave, reinterpreta la tradizione adattandola alle più moderne tecnologie.





SOFIA
12.0 KW
BXHXP: 635X949X585
CLASSIC LINE

Stufa a pellet interamente rivestita in pregiata maiolica a colo finemente decorata. La maiolica artigianale, frutto della più antica tradizione, conferisce alla stufa un particolare valore estetico ispirato al miglior Made in Italy.




pellet, stufe e caldaie



Cos'è il pellet e da dove proviene

I pellets sono cilindretti di legno ottenuti sottoponendo la segatura ad elevata pressione. Scarti di legno, senza vernici, prodotti di scarto da falegnamerie ed altre attività della lavorazione del legno, senza uso di collanti, ma solo con pressione elevata.


  • Scegli il tipo di pellet
  • Scegli la quantità di pellet
  • I sacchi di pellet arrivano dove desideri!

    • Semplice e pulito: riscaldare con i pellet è semplice, pulito e sicuro. I pellet sono consegnati con autobotti e travasati nel magazzino – in modo pulito e inodore.
    • Alto potere calorifico: i pellet sono costituiti da segatura e trucioli pressati e quindi completamente naturali. Possiedono un alto contenuto energetico e un eccellente potere calorifico.
    • Economici: i pellet offrono un’economica possibilità di riscaldamento. Gli sviluppi degli ultimi 10 anni parlano chiaramente a favore del pellet, se confrontato con gasolio e metano.
    • Ecologici: la combustione del pellet avviene in modo „CO2-neutrale“. Infatti è liberata solamente la CO2 che è stata assorbita durante la crescita del legno. Usando il pellet non s’incrementa l’effetto serra e si contribuisce alla tutela dell’ambiente.
    • Energia rinnovabile: le fonti di energia fossile come metano e gasolio diminuiscono gradualmente, mentre i pellet in quanto rinnovabili restano. In Europa cresce costantemente più legno di quanto ne possa essere usato. Per produrre i pellet attualmente si usano principalmente la segatura e i trucioli che si formano dal processo di lavorazione del legno.
    • Indipendenza: nessuno sa con certezza come i rapporti politici influenzeranno in futuro il prezzo e la reperibilità di gasolio e metano. L’acquisto di un riscaldamento a pellet genera indipendenza dagli sviluppi mondiali e offre una sicurezza di reperibilità anche durante periodi di crisi energetica.
    • Alto rendimento: i riscaldamenti a pellet oggigiorno in commercio corrispondono ai più elevati livelli della tecnica, bruciando il combustibile con un altissimo rendimento e con minime emissioni.


    Oltre ad essere un combustibile ecologico il pellets presenta anche dei vantaggi tecnici.
    Mentre la legna normale presenta un potere calorifico di 4,4Kw/Kg ( con il 15 % di umidità con 18 mesi di stagionatura), quello del pellets è di 5,3 Kw/kg.
    La densità del pellets è di 650 kg /M3 ed il contenuto d’acqua è pari all’ 8% del suo peso. Per questo motivo non è necessario stagionare il pellets per ottenere una resa calorica sufficientemente adeguata. Il diametro e di 6 mm e una lunghezza di 3 – 4 cm.
    Esistendo diverse tipologie di pellet, dai più chiari a quelli più scuri. Il pellet di colore più chiaro, generalmente, ha un punto di ignizione più basso, brucia velocemente e lascia ceneri sottili. Le sue ceneri lasciate nel crogiolo possono assorbire umidità dall’aria e compattarsi, ciò potrebbe creare problemi, se non rimosse, alla successiva accensione.Il pellet di colore più scuro, generalmente, brucia con maggiore difficoltà e necessita di una maggiore ventilazione. 


    Dove si compra

    Nei negozi per bricolage o all'ingrosso anche on-line potrete trovare offerte esclusive per acquistare sacchi di pellet. Dal produttore al venditore. La vendita di pellet all’ingrosso vi permette di risparmiare notevolmente sugli acquisti di interi lotti di sacchi.


    La vendita di pellet all’ingrosso è molto conveniente, perché permette di rivolgervi direttamente al produttore degli articoli.



    I vantaggi di un moderno riscaldamento a pellet
    I pellet sono di facilissimo uso per l’utilizzatore. Questo combustibile è contraddistinto da un elevatissimo rendimento e una grande eco-compatibilità. I pellet sono facili da maneggiare, pratici nei sacchi da 10 o 15 Kg e si possono avere anche nei Big-Bag da 700 e 1.000 Kg o sfusi.


    UN SACCO DI OTTIMI MOTIVI PER UTILIZZARE  BIOMASSE COME FONTE DI RISCALDAMENTO


    Le stufe a pellet e a legna sono un innovativo e vantaggioso apparato per il riscaldamento domestico. Pratiche e facili da usare, dal funzionamento completamente automatico, gestito elettronicamente. E' possibile anche un controllo a distanza.
    Il loro utilizzo abbatte enormemente i costi del riscaldamento, rispetto all'uso dei tradizionali combustibili fossili, facendovi risparmiare. Il motivo è che a parità di calore prodotto, pellet e legna sono significativamente più economici rispetto al petrolio o al gas metano.

    Il prezzo del pellet è inoltre stabile ed affidabile, perchè non risente dei fattori che determinano l'altalenarsi di prezzo dei combustibili fossili, soggetti ai capricci del mercato e  cambiamenti politico-sociali dei paesi produttori. La tendenza di gas e petrolio è quella di un costante e sensibile aumento di prezzo, tale da generare un gap sempre più evidente, rispetto alla convenienza del pellet. L'acquisto di una stufa a pellet deve essere considerato una forma di investimento, in quanto pur comportando una spesa iniziale, permette un notevole risparmio sul lungo periodo. 

    *
    * Consumo medio in euro per riscaldare un appartamento d 120 mq, per 6 mesi l'anno, per 8 ore al giorno.